La vicinanza cocente del sole ammorbidì la cera odorosa, che saldava le penne,
e infine la sciolse: lui agitò le braccia spoglie,
ma privo d’ali com’era, non fece più presa sull’aria
e, mentre a gran voce invocava il padre, la sua bocca
fu inghiottita dalle acque azzurre, che da lui presero il nome.
Dedalo e Icaro – Ovidio
Quale era il vostro desiderio più forte quando avevate 15 anni? Cosa vi faceva andare avanti nelle lunghe giornate da adolescenti, interrotte solamente da tristi mattine a scuola?
Io ho un vago ricordo, certamente speravo di staccarmi dalla panchina della mia squadra di calcio, sulla quale mi aveva condannato un dispotico allenatore, con ogni probabilità mi innamoravo a caso di occhi verdi e sorrisi magnetici, mentre setacciavo ogni negozio di dischi della zona in cerca degli album di Bob Marley.
Questi erano i miei problemi, sempre che la memoria non mi inganni.
A 15 anni hai il dovere di sognare, di credere ai testi delle canzoni e alle poesie di Rimbaud, ma ci sono sogni che possono costare molto.
Yaguine Koita e Fodé Tounkara hanno 15 anni, esattamente come è successo ad ognuno di noi, almeno una volta nella vita. Abitano in Guinea e non se la passano molto bene, a differenza di un quindicenne italiano non riescono a frequentare una scuola decente, perché i genitori sono troppo poveri, e nemmeno riescono a praticare sport, perché nella loro vita anche lo sport è un lusso.
Ad un certo punto hanno un’idea geniale, decidono di abbandonare l’Africa per emigrare in Europa, e siccome sono poco più che bambini hanno una fantasia sfrenata ed escogitano un piano che solo degli adolescenti possono immaginare.
Si nasconderanno nel vano della ruota destra dell’aereo che da Conakry, capitale della Guinea, parte per Bruxelles. Con loro hanno solamente i vestiti che portano addosso, un sacchetto di plastica ciascuno con i documenti e una lettera, scritta a mano in francese, una lettera che spiega il loro gesto, piena di scuse per il modo truffaldino con il quale stanno per entrare in Europa. Una lettera un po’ ruffiana ma straordinariamente poetica e matura per la loro età, una lettera che pensano li salverà dal l’espulsione dal Belgio.
Il 28 luglio 1999 scavalcano la rete che divide la pista dell’aeroporto dalla strada e si infilano nel volo 520 della Sabena.
Il 2 agosto, dopo che quel Airbus 330 aveva percorso quella tratta tre volte, degli addetti dell’aeroporto di Bruxelles trovano i corpi dei due ragazzi, con loro la straordinaria lettera che potete leggere qui sotto, nella versione francese e italiana come pubblicata su Wikipedia.
Oggi, quasi vent’anni dopo, sarebbero degli uomini, magari anche loro mescolati tra quelli che si imbarcano in Libia per venire qui in Italia, o meglio Europa, a prendere 40 euro al giorno per stare in hotel a 5 stelle con il wi-fi, che immagino sia il sogno di ogni africano, a parte scopare donne dalla pelle bianca.
O forse no, educati com’erano da ragazzini forse avrebbero deciso di non portare la loro miseria in Europa, di non affliggerci coi loro problemi ma di rimanere in Guinea, a fare una vita di merda, senza nemmeno la speranza di poterla migliorare.
Nel dubbio sono contento che mia figlia, che oggi ha più o meno la loro età, non abbia (ancora) avuto la brillante idea di infilarsi nel vano della ruota di un aereo per volare in cerca di una vita migliore.

Versione italiana della loro lettera:
Loro eccellenze i signori membri e responsabili dell’Europa,
Abbiamo l’onorevole piacere e la grande fiducia di scrivervi questa lettera per parlarvi dello scopo del nostro viaggio e della sofferenza di noi bambini e giovani dell’Africa.
Ma prima di tutto, vi presentiamo i nostri saluti più squisiti, adorabili e rispettosi. A tale fine, siate il nostro sostegno e il nostro aiuto, siatelo per noi in Africa, voi ai quali bisogna chiedere soccorso: ve ne supplichiamo per l’amore del vostro bel continente, per il vostro sentimento verso i vostri popoli, le vostre famiglie e soprattutto per l’amore per i vostri figli che voi amate come la vita. Inoltre per l’amore e la timidezza del nostro creatore “Dio” onnipotente che vi ha dato tutte le buone esperienze, la ricchezza e il potere per costruire e organizzare bene il vostro continente e farlo diventare il più bello e ammirevole tra gli altri.
Signori membri e responsabili dell’Europa, è alla vostra solidarietà e alla vostra gentilezza che noi gridiamo aiuto in Africa. Aiutateci, soffriamo enormemente in Africa, aiutateci, abbiamo dei problemi e i bambini non hanno diritti.
Al livello dei problemi, abbiamo: la guerra, la malattia, il cibo, eccetera. Quanto ai diritti dei bambini, in Africa, e soprattutto in Guinea, abbiamo molte scuole ma una grande mancanza di istruzione e d’insegnamento, salvo nelle scuole private dove si può avere una buona istruzione e un buon insegnamento, ma ci vogliono molti soldi, e i nostri genitori sono poveri, in media ci danno da mangiare. E poi non abbiamo scuole di sport come il calcio, il basket, il tennis, eccetera.
Dunque in questo caso noi africani, e soprattutto noi bambini e giovani africani, vi chiediamo di fare una grande organizzazione utile per l’Africa perché progredisca. Dunque se vedete che ci sacrifichiamo e rischiamo la vita, è perché soffriamo troppo in Africa e abbiamo bisogno di voi per lottare contro la povertà e mettere fine alla guerra in Africa. Ciò nonostante noi vogliamo studiare, e noi vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come voi in Africa.
Infine: vi supplichiamo di scusarci moltissimo di avere osato scrivervi questa lettera in quanto voi siete degli adulti a cui noi dobbiamo molto rispetto. E non dimenticate che è con voi che noi dobbiamo lamentare la debolezza della nostra forza in Africa.
Scritto da due bambini guineani. Yaguine Koïta e Fodé Tounkara.
Originale francese della lettera:
Excellences, Messieurs les membres et responsables d’Europe,
Nous avons l’honorable plaisir et la grande confiance de vous écrire cette lettre pour vous parler de l’objectif de notre voyage et de la souffrance de nous, les enfants et jeunes d’Afrique.
Mais tout d’abord, nous vous présentons les salutations les plus délicieuses, adorables et respectées dans la vie. A cet effet, soyez notre appui et notre aide. Vous êtes pour nous, en Afrique, ceux à qui il faut demander au secours. Nous vous en supplions, pour l’amour de votre continent, pour le sentiment que vous avez envers votre peuple et surtout pour l’affinité et l’amour que vous avez pour vos enfants que vous aimez pour la vie. En plus, pour l’amour et la timidité de notre créateur Dieu le tout-puissant qui vous a donné toutes les bonnes expériences, richesses et pouvoirs de bien construire et bien organiser votre continent à devenir le plus beau et admirable parmi les autres.
Messieurs les membres et responsables d’Europe, c’est de votre solidarité et votre gentillesse que nous vous crions au secours en Afrique. Aidez-nous, nous souffrons énormément en Afrique, nous avons des problèmes et quelques manques au niveau des droits de l’enfant.
Au niveau des problèmes, nous avons la guerre, la maladie, le manque de nourriture, etc. Quant aux droits de l’enfant, c’est en Afrique, et surtout en Guinée nous avons trop d’écoles mais un grand manque d’éducation et d’enseignement. Sauf dans les écoles privées où l’on peut avoir une bonne éducation et un bon enseignement, mais il faut une forte somme d’argent. Or, nos parents sont pauvres et il leur faut nous nourrir. Ensuite, nous n’avons pas non plus d’écoles sportives où nous pourrions pratiquer le football, le basket ou le tennis.
C’est pourquoi, nous, les enfants et jeunes Africains, vous demandons de faire une grande organisation efficace pour l’Afrique pour nous permettre de progresser.
Donc, si vous voyez que nous nous sacrifions et exposons notre vie, c’est parce qu’on souffre trop en Afrique et qu’on a besoin de vous pour lutter contre la pauvreté et pour mettre fin à la guerre en Afrique. Néanmoins, nous voulons étudier, et nous vous demandons de nous aider à étudier pour être comme vous en Afrique.
Enfin, nous vous supplions de nous excuser très très fort d’oser vous écrire cette lettre en tant que Vous, les grands personages à qui nous devons beaucoup de respect. Et n’oubliez pas que c’est à vous que nous devons nous plaindre de la faiblesse de notre force en Afrique.
Ecrit par deux enfants guinéens, Yaguine Koita et Fodé Tounkara.
grazie per l’ennesima bella storia. forse l’unica differenza con i giorni nostri è che anche i bambini e gli adolescenti sono stati costretti a smettere di sognare… oppure no, lo spero.
nicoletta
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