A long time ago, we knew we could be special. Being picked so low in the conference and having so many doubters, we probably doubted ourselves a little bit, too. We know what losing feels like, and we don’t want that taste.
Adam Emmenecker – Maggio 2008
Ai “numerosi” lettori di questo incredibile blog è nota la mia passione per gli underdog, cioè per quelli che partono per ultimi ed ai quali nessuno dà una possibilità, dei perdenti che una volta su cento vincono. Ma gli underdog per me sono anche i personaggi dimenticati, i libri mai letti, oppure semplicemente i canali della TV digitale dall’11 in poi (con poche eccezioni).
Al solito, intrappolato nella mia poltrona, una sera stavo passando al setaccio quella fascia di canali a doppia cifra, saltando dai coltelli di Chef Toni al meraviglioso attrezzo per riscaldare facilmente le fredde stanze invernali. Da qualche settimana ho scoperto il canale 33, per tutti “Food Channel”, che ci delizia 24 su 24 con trasmissioni a tema cibo. Non parlo dei vari Masterchef, ma di una serie di trasmissioni a basso costo Made in USA, probabilmente comprate a kilo, doppiate malamente, che vengono mandate in loop di continuo, spesso repliche di repliche.
La mia preferita si chiama “Man vs Food”, che gira attorno a mega abbuffate da parte dell’host della trasmissione, tale Adam Richman, che attraversa gli USA (quasi sempre rurale) alla ricerca di tavole calde e ristoranti dal menù ipercalorico. Ovviamente i piatti in questione non sono di nouvelle cuisine, di solito si tratta di panini/pizze/tacos imbottiti di carne/formaggio/fagioli, con un apporto calorico che nemmeno l’ultimo Elvis si sarebbe sognato di ingurgitare.
Lo guardo sempre a pancia piena, altrimenti sarebbe un calvario.
La puntata di questa sera è al solito girata in “campagna”, per la precisione a Des Moines, Iowa, uno di quei posti che nel mio viaggio post liceo su Greyhound avevo preso in considerazione, salvo poi cambiare itinerario.
La sfida in questione è la “The World Famous Adam Emmenecker Challenge”, ovvero mangiare un gigantesco panino in 15 minuti, e se dico gigantesco intendo dire un piatto di circa 6.000 calorie che il “Jethro’s BBQ” di Des Moines offre a circa 25 dollari (cliccate qui per il loro sito).

Fino a qua una puntata come un’altra, ma è quando Adam Richman spiega le origini del “panino” che il mio istinto da cercatore di cazzate si attiva. Adesso non posso che condividere la storia con voi.
Adam Emmenecker ha 18 anni quando si iscrive alla Drake University di Des Moine, durante il liceo aveva giocato con una certo successo sia a basket che a baseball (al punto che per poco si iscrive al Boston College per giocare a baseball), insomma è un discreto giocatore ma non abbastanza per garantirsi una borsa di studio per merito sportivi. Adam però non ha niente da perdere, perciò fa i provini per entrare nella squadra dei Bulldogs e viene preso come 12cesimo uomo, in gergo è un “walk-on”, ovvero un atleta che non viene preselezionato dall’università.
Il problema di un “walk-on” è che non solo si deve pagare la retta dell’università da solo (in realtà Adam avrà nei primi 3 anni una borsa parziale per meriti scolastici), ma che anche ogni anno deve rifare il provino, e visto che nella prima stagione scende in campo solamente 12 volte, per giocare la bellezza di 24 minuti in totale (con ben 4 punti di bottino), la conferma del secondo anno non è affatto scontata. Le cose vanno leggermente meglio, con un totale di 29 partite (2 nel quintetto di partenza) con un minutaggio medio di oltre 7 minuti. Il terzo anno è ancora migliore, viene schierato sempre nelle prime 23 partite, come secondo play, ma poi contro il Missouri si infortuna la spalla e perde le ultime 9 partite.
Il coach però gli da fiducia per il quarto e ultimo anno di università, al punto che dopo 3 anni di “walk-on”, due giorni prima che inizi il campionato, gli viene offerta una borsa di studio come giocatore di basket. Questa sembra essere l’unica buona notizia per la carriera di giocatore di Adam, la squadra l’anno prima ha vinto 17 partite (poco più del 50% del totale) ma quest’anno le previsioni non sono così rosee, addirittura un sondaggio fra gli allenatori delle 10 squadre della MVC (Missouri Valley Conference) colloca i Bulldog al nono posto.
Ma qui inizia la magia, forse motivato dalla borsa di studio, oppure resosi conto di essere all’ultimo anno di università, Adam si carica la squadra sulle spalle e tira fuori il suo carisma da leader. Nonostante le previsioni degli addetti al lavori i Bulldog iniziano a vincere una partita dopo l’altra, alla fine della stagione regolare le vittorie saranno 15 contro solo 3 sconfitte e dopo 26 anni dall’ultima volta arrivano primi nella MCV. Con grande sorpresa di tutti, il leader di questa squadra data per spacciata è proprio Emmenecker, che partirà titolare in tutte le partite.

Ma le sorprese non sono finite, la seconda parte del torneo vede la squadra di Drake inarrestabile, e su tutti ancora lui, Adam, che con il suoi 185 centimetri di altezza inizia pure a salire nella classifica dei rimbalzi, è il faro dei Bulldog. Ma sono le 3 partite dello State Farm MVC Tournament che lo fanno diventare leggenda, primo per punti (49-16.3 di media) e per assist (22-7.3 di media), porta la squadra alla vittoria finale e al torneo finale NCAA (l’ultima volta era stato nel 1971).
La prima partita li vede contro l’università di Kentucky. Adam non gioca benissimo, 0/10 dal campo, eppure segna 11 punti e regala 14 assist, ma questo non basterà, dopo un supplementare, al filo di sirena, Kentucky mette dentro un improbabile tiro da 3 che li fa vincere 101 a 99.
La favola dei Bulldogs 2007/8 finisce su quel tiro da 3 punti. Ma ormai quella squadra di underdog è entrata nella storia e con lei i suoi giocatori, su tutti proprio l’ex walk-on.
In piena febbre da Drake i tipi del Jethro’s BBQ, che aveva aperto da pochi mesi, cercano un piatto che li renda unici, chiedono ad Emmenecker, la star dell’università, quali siano i suoi piatti preferiti, lui gliene indica una piccola lista e il pazzo del gestore decide di infilarli tutti nello stesso panino. Non solo, dopo aver creato questo mostro di oltre 6.000 calorie, lanciano la famosa sfida dei 15 minuti.
Nella Tv vedo l’altro Adam (Richman) che si rimbocca le maniche e inizia la sfida, attacca quella montagna con la solita grinta, sembra in grado di finire il tutto entro i fatidici 15 minuti, ma anche per un fenomeno da baraccone questo è troppo, quando finisce il tempo lascia sul piatto quasi un chilo fra carne e patatine. Come dice il conduttore, in questo caso tra il cibo e l’uomo ha vinto il cibo.
Nel dubbio, anche in caso di vittoria, non vorrei essere il suo colon.
Se vi chiedete che fine abbia fatto la star di Drake 2007/8 è inutile che cerchiate nelle statistiche NBA, dopo il magico ultimo anno con i Bulldogg, Adam Emmenecker è venuto in Europa a giocare in Germania, ma è durato solamente un anno, tornato a Des Moines, gioca un altro anno in una squadra locale, ed infine decide di mettere a frutto la sua laurea (conseguita quasi a pieni voti) e trova lavoro presso la Principal Financial, una società di Des Moines, dove ancora lavora oggi.
Gli ho scritto su Linkedin per sapere se non si è pentito di aver smesso di giocare a basket così giovane e se quel panino da 6.000 è mai riuscito a finirlo.
Vi faccio sapere se mi risponde.